“IO ho tanti amici, sono tre, sono tanti, anzi tantissimi.” Questa è la Banca del Tempo Sociale di Bologna

Il progetto BANCA DEL TEMPO SOCIALE è un dono che i Bambini delle Fate hanno distribuito su tutto il territorio nazionale.

A Bologna è coordinato da ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) ed è sostenuto da imprenditori che credono nell’inclusione sociale e la promuovono ogni giorno, scegliendo di dare continuità al progetto anno dopo anno.

La Banca del Tempo Sociale è nata per favorire l’amicizia tra i ragazzi autistici e i loro compagni di scuola o di tempo libero. L’idea era quella di sostenere i ragazzi del liceo che si impegnano nel sociale e nel contempo regalare ore di svago e di amicizia ai loro coetanei con autismo.

Ma è successo che gli imprenditori, i ragazzi e la modalità con la quale vengono condotti i progetti hanno dato una veste più complessa all’inclusione, perfettamente definita da una nostra sostenitrice imprenditrice come “inclusione binaria”, dove il concetto di “binario” è inteso in senso matematico, una relazione, una corrispondenza tra due elementi appartenenti allo stesso insieme.

In questo progetto si sostiene il principio che la persona con disabilità non va inclusa ma è già parte dell’insieme, e che il sostegno e l’aiuto reciproco che i ragazzi si scambiano quotidianamente non è né speciale né straordinario. Non è interessante indagare chi aiuta chi, ma semplicemente ci si concentra sul “fare insieme”.

Se c’è qualcosa di straordinario, è questo senso comune di appartenenza, questa intesa su come fare e farlo subito, questo sentirsi coinvolti e partecipi a partire dagli imprenditori fino ai ragazzi.

Grazie davvero di cuore a chi investe nei ragazzi, a chi crede nella forza delle relazioni e a chi mette il proprio tempo in banca oggi per creare il domani.

Ho chiesto ai miei ragazzi alcune frasi brevi per descrivere la loro esperienza. Tra tutte ne scelgo due:

“Ho scoperto di avere tempo. Tempo per attendere una risposta alle mie domande, tempo per passeggiare in silenzio con un amico, tempo per scegliere il menù sul tablet del ristorante e tempo per spiegare e per spiegarmi. E scoprendo di avere tempo ho scoperto che non stavo abbastanza con me stessa. Questo progetto mi ha dato la possibilità di conoscermi meglio”.

“Io ho tanti amici. Sono tre, sono tanti. Anzi tantissimi.”